Parliamo di soldi.
Affrontare un argomento così spinoso, non solo per il mondo dell’editoria, può richiedere alcune precauzioni. E allora cerchiamo di fissare due capisaldi della discussione, senza i quali non è possibile un serio confronto.
Diamo per scontato, dunque, che tutti condividano questi immortali princìpi:
1) Scrivere (come compiere ogni altra opera grazie a una capacità creativa) è un lavoro e in quanto tale deve essere pagato.
2) Nello specifico, un editore è colui che si assume interamente il rischio di impresa della realizzazione e distribuzione di un libro, o di un giornale.
Era necessaria questa premessa, per molti ovvia, per evitare che la riflessione finisse per ripetere argomentazioni già ampiamente trattate altrove, e in modo certo più accurato di quanto possa fare io (per chi comunque volesse approfondire, vi rimando al sempre utile blog di Scrittori in Causa di cui trovate costantemente il link a fondo pagina). Continua a leggere