Io vivo al Tufello, prima ho vissuto a Centocelle, Casilino-Labicano e Tiburtino.
Negli anni ottanta, tra il Pigneto, Torpignattara e Centocelle, c’erano pochissimi immigrati, ma gli indici della qualità della vita erano molto peggiori di adesso: furti, rapine, morti per overdose. Non era una matrice “etnica” allora, non lo è adesso. Era la crisi post anni 70, disoccupazione, riflusso, quartieri morti per eroina, carcere, assenza di servizi e spazi di socialità.
Spaccio e degrado, quartieri senza vita che si spegnevano alle sette di sera (a parte i rari centri sociali), la brava bella e italianissima mala romana gestiva bische, scommesse, sfasciacarrozze, pizzo, speculazione edilizia nella città post sanatoria dei borghetti.
Qualcuno ricorda via Braccio da Montone tra l’85 e metà anni novanta? Qualcuno ricorda via Acqua Bullicante alle otto di sera? Il nulla e la paura. Continua a leggere