Che lavoro ingrato che fa, Eleonora.
Sorride ai passanti, cerca di attirane l’attenzione e poi in quattro-al-massimo-sette-secondi, sciorina una serie di motivi per cui sarebbe conveniente trasferire il proprio conto corrente su una banca on line che, guarda che fortuna, è proprio quella per cui lavora lei.
Ha scarse possibilità di riuscire a far fermare qualcuno, che il più delle volte è un giovanotto attratto più dal suo sorriso che dalla sua proposta (sorridi-sempre-sorridi-sii-carina), oppure una vecchia pensionata che ha tanto tempo a disposizione, poche occasioni per parlare e nessun conto corrente da trasferire.
Mentre sorride Eleonora scruta i passanti, cerca di individuare quelli più facilmente abbordabili, ogni tanto abbassa gli occhi se passa un coetaneo e ogni volta teme di disturbare, sapendo bene che, se non lo farà, non avrà guadagnato un soldo alla fine della giornata.
Accorgersi di quanti volutamente distolgono lo sguardo pur di non essere importunati è umiliante, eppure ci riesce quasi sempre e quel disappunto la colpisce fino a farle scuotere impercettibilmente la testa, per farlo sparire dagli occhi e chiuderlo in un puntino minuscolo, sulla nuca. Fregatene, concentrati sull’obiettivo.
Anche il più indifferente dei passanti non riesce a dissimulare il fastidio che comporterebbe ricevere il sorriso di una ragazza che, pare convinta, sa che grazie ad un-nuovo-modo-di-vivere-la-propria-banca, la vita di tutti i giorni potrebbe essere migliore.
Perché alla lunga Eleonora si è sforzata di crederci davvero a questa innovazione assoluta, che se non fosse vera non gli basterebbe il coraggio che ha per far firmare la polizza a quei pochi che accettano, né potrebbe consolarsi alzando le spalle (peggio per te) verso i tanti che tirano dritto, neanche stesse chiedendo loro l’elemosina.
Eleonora non ama il suo lavoro, non vede l’ora che finisca.
Lo fa perché deve. Se ad Agosto vuole andare a Formentera è importante che mostri ai genitori, che a Formentera non ci sono mai stati, che merita quei seicento euro che le hanno promesso dalla tredicesima di papà, perché, oltre che a studiare, è stata anche capace di raccimolare i seicento che le mancavano per poter partire. Insomma, lei la sua vacanza se la guadagna sul campo, non come Maria, che i genitori le hanno dato milleduecento euro e stop, solo perché era stata promossa.
Eleonora adesso indossa una bella camicetta bianca, la gonna stretta e nera, non troppo corta, le scarpe con il tacco, come le è stato richiesto; ma mentre propone un rivoluzionario-sistema-di- accesso-al-credito, si immagina già con quel bikini giallo che le ha fatto comprare Maria, pensa che fico sulla pelle abbronzata!
No, Eleonora non ama il suo lavoro, ma sa che finirà.
Questi giorni svaniranno veloci e il meritato premio saranno due settimane e una splendida isola del Mediterraneo, ragazzi giovani e ansiosi come lei di vivere tutto l’oggi che conta, giorni che cancelleranno la scuola, il lavoro, la casa, conterà solo un tempo fatto di mare, musica, notti in spiaggia, fuochi, baci e un bikini giallo. Pensa che fico, sulla pelle abbronzata.
E’ a questo che pensa mentre sorride, con un sorriso che non tutti riescono a schivare.
(Per quelli che pur non vedendo Formentera nel proprio futuro, ogni giorno spendono il loro tempo e le loro migliori energie per permettere ai propri figli di poterla sognare)