Il nascondino è un gioco crudele, a guardarlo da fuori.
Empatizzo subito con quello che si acceca, perché è fondamentale per lo svolgimento del gioco ma è solo, nessuno degli altri bambini lo aiuterà. All’inizio è sempre un po’ smarrito, timoroso; poi inizia a cercare e trova quelli meno scaltri.
Di solito il primo bambino che viene trovato mi fa pena: comunque vada la partita, è quello che ha giocato peggio e meno a lungo di tutti gli altri.
Quello che fa tana libera tutti invece, mi è sempre rimasto antipatico: tra l’esultanza di tutti i giocatori, manda all’aria il lavoro del bambino accecato.
E di più mi infastidiscono tutti gli altri, i liberati, che salgono sul suo carro per festeggiare una vittoria per la quale, a ben vedere, non hanno alcun merito.
Quando succede però, nessuno mi fa pena come quello che viene tanato subito ma non se ne accorge, e continua a restare nascosto. Anche quando gli altri hanno finito e lui è rimasto da solo a giocare. Si sente un superstite, invece, poverino, è il più scemo.
Certi giochi li vieterei.
Tana per me.