“Te la do io l’Europa!” è il mio #Urlotifoso per gli azzurri

Dopo cinque anni la Nazionale torna a giocare la fase finale di un torneo e io, che come tutti di secondo lavoro non retribuito faccio il CT della Nazionale, ne parlo con pacatezza e distacco su RietiLife, che ringrazio per ospitare il mio #UrloTifoso!

Ecco i link di tutte le partite:

Italia – Turchia 3-0 (Aut. Demiral, Immobile, Insigne)

Italia – Svizzera 3 – 0 (Locatelli, Locatelli, Immobile)

Italia – Galles 1 – 0 (Pessina)

Italia – Austria 2 – 1 (Chiesa, Pessina, Kalajdzic)

Italia – Belgio 2 – 1 (Barella, Insigne, Lukaku rig.)

Italia – Spagna 1-1 (4-2 d.c.r.; Chiesa)

Italia – Inghilterra 1-1 (4-3 d.c.r.; Bonucci)

#UrloTifoso: racconto la Lazio per Roma Life

Dopo l’interruzione dovuta alla pandemia, riprende anche il calcio, che è la cosa più importante fra le cose inutili della vita.

Roma Life ha avuto l’idea di far seguire le squadre romane a due tifosi, che non potendo essere inviati sul campo, raccontino le partite delle due squadre così come le hanno vissute guardandole in casa, e lo facciano ovviamente da tifosi e non da cronisti

La rubrica si chiama UrloTifoso, mi hanno chiesto di seguire la Lazio e ho accettato volentieri.

Lascio qui i link delle partite e aggiornerò la pagina mettendo sempre l’ultima partita più in alto. Buona lettura e forza Lazio!

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Chinaglia raccontato da chi non c’era

La rivista il Muro Magazine mi ha chiesto se volessi scrivere per loro un articolo sul calcio e la narrazione, tema centrale del Festival Potere alle Storie, la cui prima edizione è stata realizzata a Latina tra il 10 e il 12 novembre. Ho accettato, raccontando un campione che non ho mai visto giocare a calcio.

IL numero speciale della rivista il Muro Magazine che ha ospitato questo articolo.
Foto Umbi Meschini

Le storie e il calcio sono due buoni argomenti per convincermi a scrivere per questo numero speciale del Muro: da quando mi ricordo il racconto è una dimensione che si è sempre intrecciata alle traiettorie del pallone, nutrendo la fantasia con aneddoti utili a creare l’epica del calcio, più che la sua effettiva cronaca.
Un po’ deve aver contribuito anche il dato anagrafico, perché per un amante del calcio la seconda metà degli anni ’70 è stata un buon periodo in cui nascere: giusto in tempo per non perdersi il mitologico calcio degli anni ’80, quello dell’apertura agli stranieri, delle coppe europee, del mundialito e di Pablito, di Maradona, Platini, Rumenigge, Falcao, Socrates, Zico, Junior e dei tanti calciatori anonimi riconoscibili solo grazie alle figurine Panini. Allo stesso tempo, essere poco più che quarantenni oggi, significa non faticare troppo ad orientarsi nel calcio delle pay tv, del campionato spezzatino in diretta sul cellulare, del calciatori superpagati che sfoggiano fidanzate modelle, tatuaggi e acconciature improbabili. Continua a leggere

Due fotografie, pallonate contro la vita, un calcio scomparso e la Lazio che c’è ancora

 

Oggi Giorgio Chinaglia avrebbe compiuto settant’anni. Per l’occasione, pubblico un mio ricordo del centravanti laziale scritto in occasione della sua scomparsa.

chinaglia

C’è una foto famosa, con l’omone urlante che punta il dito contro i nemici inferociti, sul volto l’urlo vittorioso di chi ce l’ha fatta per l’ennesima volta.

Poi ce n’è un’altra, magari famosa anche quella, ma io non l’avevo mai vista prima d’oggi.

Sul muro una scritta, fatta da una mano malferma, dice “Laziali Basta.rdi”. Roba da far digrignare i denti e stringere i pugni per chi a Roma ha scelto i colori del cielo.

Ma subito sotto la scritta, nella foto, c’è lui. Continua a leggere