E’ proprio così.

La Fiera dell’editoria indipendente che si tiene ogni anno a Farfa (Fara in Sabina – RI), nel mese di settembre, è troppo cresciuta per essere gestita ancora con le sole risorse dei primi volontari che l’hanno immaginata e adesso deve scegliere: fermarsi e lasciare un bel ricordo oppure assecondare questa crescita.

Dipendesse da me ovviamente non ci sarebbero dubbi su quale strada intraprendere, ma è proprio perché Liberi sulla Carta è diventata, per fortuna, una cosa molto più grande di me, che non posso essere io a scegliere cosa fare.

Ci siamo rivolti a tutti quelli che negli anni hanno detto di aver amato questa manifestazione, apprezzato il duro lavoro per fare di essa uno spazio libero, gratuito, indipendente. Le risposte sono state a volte incoraggianti, a volte decisamente meno.

Solo in un caso abbiamo riscontrato l’entusiasmo più convinto: quando abbiamo parlato con i lettori, con il pubblico, il cuore pulsante di questi cinque anni di LSC. In questi casi il messaggio era di quelli che facevano registrare percentuali bulgare intorno all’espressione: “andate avanti!”

E quindi andiamo avanti. Ma ci andiamo tutti insieme, oppure ci fermiamo tutti qui.

Il nostro solo sforzo non può più bastare, se vogliamo mantenere saldi i princìpi ispiratori di LSC. Ci occorre un po’ di aiuto. Del vostro aiuto. Contribuite alla scrittura della sesta edizione di Liberi sulla Carta acquistando una o più quote del nostro progetto di crowdfunding. La spesa minima è dieci euro: pensate all’ultima volte che avete speso questa cifra cosa ci avete fatto. Poi pensate a quanto avete speso l’ultima volta che avete visto uno spettacolo di Celestini, o Cristicchi, un concerto di Peppe Servillo o un biglietto d’ingresso al Saloneinternazionale del libro di Torino o a Più libri più liberi a Roma. Fatto?

Ok, allora sapete cosa fare. Dieci euro e andiamo avanti, tutti insieme. Altrimenti, tutti insieme, ci fermiamo.