Da domani mi alzo tardi: se Massimo Troisi decide di tornare

Il 19 febbraio del 2023 Massimo Troisi avrebbe compiuto 70 anni.

È difficile immaginarsi Massimo a quell’età, lui che anche quando era un uomo sembrava lo stesso un ragazzino, alle prese con insicurezze infantili e capace di sguardi limpidi sul mondo.
Eppure c’è chi lo ha fatto, probabilmente una delle persone che lo ha conosciuto meglio: si tratta di Anna Pavignano, per lunghi anni compagna e coautrice dei primi fortunati film di Troisi.
In “Da domani mi alzo tardi” (edizioni e/o),  ennesimo buon proposito solo parziale di chi è abituato ad alzarsi tardissimo (come chi vuol ricominciare da capo ma preferisce partire da tre), Anna immagina che Massimo sia assente da molti anni, ma non per la sua dipartita quanto per scelta, perché non ha più niente da dire.

Finché, a sorpresa, sceglie di tornare, e poi di cedere alle richieste di Anna e Gaetano (il suo migliore amico), di iniziare a lavorare a un nuovo film.

Nel racconto successivo, ambientato in una casa al mare che sembra fuori dallo spazio tempo, Massimo tirerà i fili della sua vita sentimentale e professionale, ritroverà con Anna i meccanismi che lo facevano ridere e che così facilmente riusciva a replicare per il pubblico, scoprirà che quello scomparso dopo Il Postino è lo stesso uomo che ora non riesce a scrivere un nuovo film.

Inevitabile per la protagonista pensare a cosa sarebbe stata la sua vita se Massimo fosse restato con lei (anche sentimentalmente) e proiettare in quello che diventa una sorta di meta racconto l’immagine poetica, ironica e struggente del Troisi che sarebbe stato, con toccanti accenti privati e riconoscibilissimi aspetti pubblici.
Una testimonianza che regala la consolazione di poter prendere un altro pezzetto di Troisi, inedito eppure familiare, lasciando però l’amaro in bocca perché al termine del libro quell’illusione fatalmente sparisce.

In questi giorni è uscito anche il film, dopo una lunghissima gestazione, con un titolo omonimo, la colonna sonora dell’immanabile Pino Daniele, e con Stefano Veneruso alla regia, Gabriella Pession nei panni di Anna e John Lynch (Il George Best cinematografico) in quelli difficilissimi di Massimo.
Non ho visto il film e un po’ temo di restare deluso, ma lo vedrò: perché se Massimo non se ne è mai andato, negli ultimi 29 anni ce n’è stato troppo poco.

“Come va?”

LSC, lo abbiamo fatto di nuovo.

“Come va?” è un’espressione che si usa quotidianamente, per convenzione sociale o reale interesse, molto spesso con distrazione, perché in fondo la risposta che ci si attende è sempre la solita, e cioè che va tutto bene.

Nel tempo che abbiamo trascorso, però, e che tra altre cose ben più gravi ha avuto il demerito di rendere  impossibile il consueto appuntamento con Liberi sulla Carta nel 2020, non è affatto andato tutto bene.

Così succede che ci si riveda, dopo un po’, come vecchi amici che non pensavano di poter rimanere distanti così a lungo, che si conoscono, ma che in fondo hanno perso qualcosa l’uno dell’altro, e si ritrovano a domandare timidamente: “Come va?”

Stavolta però è diverso e della risposta di rito ne abbiamo davvero tutti bisogno: vogliamo sentirci dire che va bene, anche se non ne siamo mica sicuri, perché l’unica certezza è che è bello rivederci e ritrovare dopo pochi istanti la complicità cui eravamo abituati.

Lo rifacciamo, dopo un anno, con una formula forzatamente ridotta, che però basta per riprendere un cammino: facciamo Liberi sulla Carta, facciamo di nuovo un pezzo di strada insieme.

E vediamo come va.

Liberi sulla Carta 2021: il programma completo!

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Gli Oscar Mondadori resero i libri e la lettura un fenomeno di massa. Ne ho scritto per The Vision

In ogni libreria italiana ce n’è almeno uno.

Nel 1965, con “Addio alle armi” di Ernest Hemingway, uscì il primo: gli Oscar Mondadori, una collana di tascabili popolari, a basso prezzo, con una grafica accattivante, ma soprattutto settimanali e distribuiti in edicola. Erano i “libri transistor, da leggere a casa, in tram, in filobus, in metropolitana”. Fu un successo straordinario, che fece aumentare i lettori italiani di quasi il 10%, e rivoluzionò per sempre il mercato editoriale. Gli effetti di quella straordinaria intuizione di Alberto Mondadori si sentono ancora.

E non sono tutti positivi.

Ne ho scritto per The Vision, qui l’articolo completo

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Edit: Pagina 3, programma di Radio Rai3, ha consigliato la lettura di questo articolo. Ringrazio la redazione per la segnalazione.

RAI TRE consiglia Fabrizio Moscato

Librerie indipendenti, la Legge sul libro non le salverà. Ne ho scritto per The Vision

In sei anni abbiamo perso 304 librerie indipendenti in Italia. Sono loro le prime a pagare il prezzo della crisi dell’editoria, che la legge per la lettura vorrebbe risolvere. La legge, però, non attacca il vero problema del settore: la distribuzione, ormai quasi monopolizzata, che danneggia le piccole attività a favore delle grandi catene.

Un problema che non riguarda solo la salvaguardia dei negozietti o l’amore per l’odore della carta, ma che ha a che fare con il pluralismo e la democrazia.

Ne ho scritto qui, per The Vision

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Agenzia stampa DiRE: forum sui festival letterari

Il 3 Marzo presso la sede dell’Agenzia stampa DiRE parteciperò ad un forum sui festival letterari.

Con me ci saranno Marino Sinibaldi (fra le altre cose anche ideatore di Fahrenheit su Rai Radio 3), Filippo Rossi (Caffeina) e Maria Ida Gaeta (Letterature Festival).

L’evento sarà trasmesso in diretta fb dalla pagina dell’Agenzia: sarà un piacere confrontarsi con interlocutori tanto autorevoli e ringrazio DiRe per l’invito.

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La cultura nelle province dell’impero. Ne parliamo a Radio FinestrAperta

Il 10 febbraio sono stato invitato a partecipare alla trasmissione “Tra le righe”, in onda su Radiofinestraperta.it. Il tema della puntata era la diffusione e la promozione della cultura, con un’attenzione alle difficoltà che possono incontrarsi “nelle province dell’impero”. Ne è uscito un bel confronto, durante il quale abbiamo parlato di Liberi sulla Carta e delle sue evoluzioni negli anni, ma anche di un sacco di altri argomenti che gravitano nel mondo del libro. Con me c’erano Dario Pontuale e Maria Silvia Marini, che ringrazio per l’invito, per  la bella ospitalità e per avermi fatto scegliere la sigla iniziale.

Per chi fosse curioso, qui si può ascoltare il podcast della puntata

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Nel Salotto di Simona

Qualche giorno fa sono stato ospite del Salotto di Simona, su Rieti Life Tv. Abbiamo parlato dell’importanza dei libri e naturalmente di Liberi sulla Carta. Ma anche di Haber vicino di casa di Bukowski. L’intervista completa, a cura di Simona Martellucci, la trovate qui.

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Bruciano i libri perché hanno paura. Ne ho scritto per The Vision

L’incendio della Pecora Elettrica non è il primo e non sarà l’ultimo. Da sempre chi vuole imporre un controllo attacca i mezzi attraverso i quali circolano le idee.

La folla che ieri si è radunata in solidarietà alla Pecora Elettrica contro chi vorrebbe quella via buia e deserta rappresenta il migliore antidoto contro l’oscurantismo. Un popolo consapevole non può essere fermato da chi teme la libera circolazione delle idee. Sono i libri stessi a dircelo.

Ne ho scritto per The Vision in questo articolo qui:

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Premio “Potere alle storie”, i miei candidati

Moscato premio PASQuando mi hanno chiesto di far pare del Comitato di selezione del premio Potere alle Storie ne sono stato felice e onorato: felice perché questo premio nasce dall’omonimo festival letterario cui sono affezionato per aver partecipato negli ultimi due anni (con Guy Chiappaventi, Carlo Miccio e Luciana Mattei a parlare di calcio e narrazione nel 2017, con Pippo Civati per parlare del rapporto tra politica e cultura lo scorso anno); onorato perché nel comitato ci sono firme ben più autorevoli della mia che danno lustro all’iniziativa: tra gli altri Guy Chiappaventi, Flavia Perina e Filippo Rossi, per limitarmi a quelli che ho avuto il piacere di conoscere personalmente.

Il premio PAS intende promuovere racconti e storie capaci di offrire un punto di vista sulla nostra contemporaneità e prevede quattro categorie:

  • La migliore storia del 2019;
  • La narrazione che meglio di tutte ha saputo contribuire al rinnovamento dei linguaggi;
  • La migliore narrazione del 2019;
  • Il miglior narratore (storyteller) per efficacia e tecnica narrativa.

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I dieci libri più letti in spiaggia sono nove

Stanchi delle solite classifiche dei libri più letti, con dati statistici spesso discordanti?

Non vi basta più criticare i lettori italiani scorrendo i titoli in vetta secondo i principali quotidiani nazionali, le riviste specializzate o i portali di vendita di libri on line?

Allora questo è il post che fa per voi. Perché qui non c’è nessuna statistica, nessuna campionatura, nessun dato ponderato, ma solo una somma algebrica dei 10 libri  che ho visto di più durante le mie vacanze: una settimana al mare, in una regione del meridione.

Nota preliminare: prendo in considerazione tutti i libri che ho visto in mano ad un/a potenziale lettore/lettrice, non solo in spiaggia, ma ovunque. E specifico potenziale perché, almeno la metà delle volte, il libro occupava il suo bel posto nella borsa mare, sul lettino, o addirittura sulla sabbia, senza che, in quel preciso momento venisse letto. Continua a leggere